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Informatizzazione del processo civile

Venerdì 26 gennaio 2001 il Consiglio dei Ministri ha approvato il Regolamento recante disciplina sull’uso di strumenti informatici e telematici nel processo civile, nel processo amministrativo e nel processo dinanzi alle sezioni giurisdizionali della Corte dei conti.
Tale regolamento sancisce l’ingresso ufficiale dell’informatica e della telematica nel processo civile (ed in quello amministrativo e di fronte alla Corte dei Conti).
In particolare l’art. 2 stabilisce: “E’ ammessa la formazione, la comunicazione e la notificazione di atti del processo civile mediante documenti informatici nei modi previsti dal presente regolamento. L’attività di trasmissione, comunicazione o notificazione, dei documenti informatici è effettuata per via telematica attraverso il sistema informatico civile, fatto salvo quanto stabilito dall’art. 6. Si applicano le disposizioni del d.p.r. 10 novembre 1997, n. 513, ove non diversamente stabilito dal presente regolamento”;
L’art. 4 aggiunge: “Tutti gli atti e i provvedimenti del processo possono essere compiuti come documenti informatici sottoscritti con firma digitale come espressamente previsto dal presente regolamento. Se non è possibile procedere alla sottoscrizione nella forma di cui al comma 1, gli atti e i provvedimenti vengono redatti o stampati su supporto cartaceo, sottoscritti nei modi ordinari e allegati al fascicolo cartaceo. La copia informatica degli stessi è inserita nel fascicolo informatico con le modalità di cui agli artt. 12 e 13”.
Il provvedimento disciplina poi, nel dettaglio, la formazione del processo verbale redatto come documento informatico, le comunicazioni e le notificazioni per via telematica, la produzione degli atti e dei documenti probatori su supporto informatico, il deposito della CTU, la trasmissione dell’iscrizione a ruolo e la trasmissione della sentenza per via telematica.
Una vera e propria rivoluzione che dovrebbe iniziare dai giudizi iscritti a ruolo a partire dal 1° gennaio 2002 (così stabilisce l’art. 19 del regolamento). Non è difficile prevedere il rinvio di tale data, come avviene di solito per la scadenza di riforme così radicali (vedi ad es. la riforma delle tasse sugli atti processuali). Da segnalare inoltre che l’art. 3 del regolamento prevede che “con decreto del Ministro della Giustizia, sentita l’Autorità per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione, sono stabilite le regole tecnico - operative per il funzionamento e la gestione del sistema informatico civile, nonché per l’accesso dei difensori delle parti e degli Ufficiali Giudiziari”. Anche l’emanazione di tale decreto potrebbe ritardare l’iter di effettiva entrata in vigore del regolamento sul processo telematico, come accadde per il dpcm 8/2/99 sulle regole tecniche in tema firma digitale. Tuttavia pare proprio che la strada intrapresa, come nel caso della firma digitale, sia ormai irreversibile, e questo è un dato sicuramente positivo.

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