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Pubblicità in Internet sempre sotto controllo

23/04/02

Sono sempre più numerose le decisioni dell'Autorità Garante della concorrenza e del mercato in tema di pubblicità on-line.
A farne le spese, ultimamente, anche la Apple Computer Italia . Quest'ultima infatti si è vista vietare la diffusione della pubblicità dei PowerBook G4 pubblicata sul sito http://www.apple.com/italystore. In tale messaggio erano riportati tre modelli caratterizzati rispettivamente dalle diciture "Veloce", "Più Veloce" e "Velocissimo".

Il messaggio, secondo l'Autorità, lasciava intendere che il modello caratterizzato dalla dicitura "Velocissimo" fosse più veloce del modello indicato con la scritta "Più veloce", mentre le caratteristiche tecniche dei due modelli di computer pubblicizzati non apparivano tali da giustificare una generalizzata maggiore velocità del computer in questione.
Infatti tali caratteristiche erano identiche ad eccezione dell'ampiezza del disco rigido che, per il modello contraddistinto dalla dicitura "Velocissimo" risultava di 10 GB superiore a quella del modello "Più Veloce".
In particolare, in relazione alle caratteristiche tecniche che possono influenzare la velocità di un computer, l'Autorità ha rilevato che i due modelli erano dotati del medesimo processore (PowerPC G4 a 500mhz; 1 MB di cache L2) e della stessa memoria RAM (256MB di SRAM) e della stessa scheda video.

Dunque l'Autorità ha ritenuto "ingannevole" il messaggio pubblicitario e ne ha vietato l'ulteriore pubblicazione.
Peraltro nel corso del procedimento l'Apple Italia ha provveduto a modificare spontaneamente la pubblicità sul sito Web, indicando invece di "veloce, più veloce e velocissimo" - "buono, migliore e ottimo". Ma tale cambiamento è stato letto come una sorta di ammissione di colpa dall'Autorità, che ha ritenuto che in questo modo la Apple "ha riconosciuto che l'uso dei termini "Veloce" "Più Veloce" e "Velocissimo" è mancante della necessaria accuratezza, mancanza che viene attribuita ad un problema di errata traduzione dall'inglese del messaggio pubblicitario".

Il provvedimento in questione è del 14 marzo 2002, n. 10548, pubblicato sul Bollettino dell'Autorità Garante della concorrenza e del mercato n. 11/2002

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