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Non c'è pace sul controllo dell'utilizzo dei pc in azienda

Si riporta un comunicato stampa del 7 luglio scorso del Garante della Privacy:

In riferimento a notizie apparse su alcuni quotidiani, riguardanti il controllo delle e-mail sul posto di lavoro, l'Autorità Garante per la protezione dei dati personali smentisce che sia mai stato adottato alcun provvedimento e tanto meno una "sentenza" che fissi nuove regole, prevedendo addirittura il licenziamento dei lavoratori, né che dia alcun "benestare", peraltro da nessuno richiesto, a documenti di organismi di categoria relativi al corretto uso degli strumenti informatici in azienda.

Va inoltre precisato che il Presidente Rodotà non ha mai rilasciato alcuna dichiarazione in merito.

Il Garante si è al contrario riservato di adottare un provvedimento in materia, anche sulla scorta di approfondimenti in corso con le Autorità garanti di altri Paesi e tenendo conto dei provvedimenti già emanati, tra i quali uno riguardante le garanzie assicurate alla corrispondenza elettronica.

La legge sulla privacy (art.43, comma 2) fa comunque salve le norme dello Statuto dei lavoratori che non consentono alcun controllo a distanza dei lavoratori se non previa definizione di precisi limiti per l'azienda e dopo l'accordo con le rappresentanze sindacali.

Roma, 7 luglio 2001
"

Su Italia Oggi del 9 luglio, peraltro, è stato pubblicato un articolo secondo il quale "Il Garante della Privacy ha approvato le linee guida della Confindustria" per il corretto uso degli strumenti informatici in azienda, presentate l'8 luglio, che prevederebbero la possibilità di controllare i dipendenti in merito al traffico internet non attinente al lavoro svolto. Il placet al testo della Confindustria sarebbe stato dato, secondo l'articolo, dal componente dell'Authority Gaetano Rasi. Comunque non si tratterebbe di una pronuncia e tanto meno di un provvedimento ufficiale.

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