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Capo II
NORME RELATIVE ALL'ESISTENZA, ALL'AMBITO E ALL'ESERCIZIO DEI DIRITTI DI
PROPRIETA' INDUSTRIALE
Sezione IV
Invenzioni
Art. 45.
Oggetto del brevetto
1. Possono costituire oggetto di brevetto per invenzione le invenzioni nuove che
implicano un'attivita' inventiva e sono atte ad avere un'applicazione
industriale.
2. Non sono considerate come invenzioni ai sensi del comma 1 in particolare:
a) le scoperte, le teorie scientifiche e i metodi matematici;
b) i piani, i principi ed i metodi per attivita' intellettuali, per gioco o per
attivita' commerciale ed i programmi di elaboratore;
c) le presentazioni di informazioni.
3. Le disposizioni del comma 2 escludono la brevettabilita' di cio' che in esse
e' nominato solo nella misura in cui la domanda di brevetto o il brevetto
concerna scoperte, teorie, piani, principi, metodi, programmi e presentazioni di
informazioni considerati in quanto tali.
4. Non sono considerati come invenzioni ai sensi del comma 1 i metodi per il
trattamento chirurgico o terapeutico del corpo umano o animale e i metodi di
diagnosi applicati al corpo umano o animale. Questa disposizione non si applica
ai prodotti, in particolare alle sostanze o alle miscele di sostanze, per
l'attuazione di uno dei metodi nominati;
5. Non possono costituire oggetto di brevetto le razze animali ed i procedimenti
essenzialmente biologici per l'ottenimento delle stesse. Questa disposizione non
si applica ai procedimenti microbiologici ed ai prodotti ottenuti mediante
questi procedimenti.
Art. 46.
La novita'
1. Un'invenzione e' considerata nuova se non e' compresa nello stato della
tecnica.
2. Lo stato della tecnica e' costituito da tutto cio' che e' stato reso
accessibile al pubblico nel territorio dello Stato o all'estero prima della data
del deposito della domanda di brevetto, mediante una descrizione scritta od
orale, una utilizzazione o un qualsiasi altro mezzo.
3. E' pure considerato come compreso nello stato della tecnica il contenuto di
domande di brevetto nazionale o di domande di brevetto europeo o internazionali
designanti e aventi effetto per l'Italia,
cosi' come sono state depositate, che abbiano una data di deposito anteriore a
quella menzionata nel comma 2 e che siano state pubblicate o rese accessibili al
pubblico anche in questa data o piu' tardi.
4. Le disposizioni dei commi 1, 2 e 3 non escludono la brevettabilita' di una
sostanza o di una composizione di sostanze gia' compresa nello stato della
tecnica, purche' in funzione di una nuova utilizzazione.
Art. 47.
Divulgazioni non opponibili
1. Per l'applicazione dell'articolo 46, una divulgazione dell'invenzione non e'
presa in considerazione se si e' verificata nei sei mesi che precedono la data
di deposito della domanda di brevetto e risulta direttamente o indirettamente da
un abuso evidente ai danni del richiedente o del suo dante causa.
2. Non e' presa altresi' in considerazione la divulgazione avvenuta in
esposizioni ufficiali o ufficialmente riconosciute ai sensi della Convenzione
concernente le esposizioni internazionali, firmata a Parigi il 22 novembre 1928,
e successive modificazioni.
3. Per le invenzioni per le quali si e' rivendicata la priorita' ai sensi delle
convenzioni internazionali, la sussistenza del requisito della novita' deve
valutarsi con riferimento alla data alla quale risale la priorita'.
Art. 48.
Attivita' inventiva
1. Un'invenzione e' considerata come implicante un'attivita' inventiva se, per
una persona esperta del ramo, essa non risulta in modo evidente dallo stato
della tecnica. Se lo stato della tecnica comprende documenti di cui al comma 3,
dell'articolo 46, questi documenti non sono presi in considerazione per
l'apprezzamento dell'attivita' inventiva.
Art. 49.
Industrialita'
1. Un'invenzione e' considerata atta ad avere un'applicazione industriale se il
suo oggetto puo' essere fabbricato o utilizzato in qualsiasi genere di
industria, compresa quella agricola.
Art. 50.
Liceita'
1. Non possono costituire oggetto di brevetto le invenzioni la cui attuazione e'
contraria all'ordine pubblico o al buon costume.
2. L'attuazione di un'invenzione non puo' essere considerata contraria
all'ordine pubblico o al buon costume per il solo fatto di essere vietata da una
disposizione di legge o amministrativa.
Art. 51.
Sufficiente descrizione
1. Alla domanda di concessione di brevetto per invenzione industriale debbono
unirsi la descrizione e i disegni necessari alla sua intelligenza.
2. L'invenzione deve essere descritta in modo sufficientemente chiaro e completo
perche' ogni persona esperta del ramo possa attuarla e deve essere
contraddistinta da un titolo corrispondente al suo oggetto.
3. Se un'invenzione riguarda un procedimento microbiologico o un prodotto
ottenuto mediante tale procedimento e implica l'utilizzazione di un
microrganismo non accessibile al pubblico e che non puo' essere descritto in
modo tale da permettere ad ogni persona esperta del ramo di attuare
l'invenzione, nella domanda di brevetto si dovranno osservare, quanto alla
descrizione, le norme previste nel regolamento.
Art. 52.
Rivendicazioni
1. La descrizione deve iniziare con un riassunto che ha solo fini di
informazione tecnica e deve concludersi con una o piu' rivendicazioni in cui sia
indicato, specificamente, cio' che si intende debba formare oggetto del
brevetto.
2. I limiti della protezione sono determinati dal tenore delle rivendicazioni;
tuttavia, la descrizione e i disegni servono ad interpretare le rivendicazioni.
3. La disposizione del comma 2 deve essere intesa in modo da garantire nel
contempo un'equa protezione al titolare ed una ragionevole sicurezza giuridica
ai terzi.
Art. 53.
Effetti della brevettazione
1. I diritti esclusivi considerati da questo codice sono conferiti con la
concessione del brevetto.
2. Gli effetti del brevetto decorrono dalla data in cui la domanda con la
descrizione e gli eventuali disegni e' resa accessibile al pubblico.
3. Decorso il termine di diciotto mesi dalla data di deposito della domanda
oppure dalla data di priorita', ovvero dopo novanta giorni dalla data di
deposito della domanda se il richiedente ha dichiarato nella domanda stessa di
volerla rendere immediatamente accessibile al pubblico, l'Ufficio italiano
brevetti e marchi pone a disposizione del pubblico la domanda con gli allegati.
4. Nei confronti delle persone alle quali la domanda con la descrizione e gli
eventuali disegni e' stata notificata a cura del richiedente, gli effetti del
brevetto per invenzione industriale decorrono dalla data di tale notifica.
Art. 54.
Effetti della domanda di brevetto europeo
1. La protezione conferita dalla domanda di brevetto europeo ai sensi
dell'articolo 67, paragrafo 1, della Convenzione sul brevetto europeo del 5
ottobre 1973, ratificata con legge 26 maggio 1978, n. 260, decorre dalla data in
cui il titolare medesimo abbia resa accessibile al pubblico, tramite l'Ufficio
italiano brevetti e marchi, una traduzione in lingua italiana delle
rivendicazioni ovvero l'abbia notificata direttamente al presunto
contraffattore. Gli effetti della domanda di brevetto europeo sono considerati
nulli dall'origine quando la domanda stessa sia stata ritirata o respinta ovvero
quando la designazione dell'Italia sia stata ritirata.
Art. 55.
Effetti della designazione o dell'elezione dell'Italia
1. La domanda internazionale depositata ai sensi del Trattato di cooperazione in
materia di brevetti, ratificato con legge 26 maggio 1978, n. 260, e contenente
la designazione o l'elezione dell'Italia, equivale ad una domanda di brevetto
europeo nella quale sia stata designata l'Italia e ne produce gli effetti ai
sensi della Convenzione sul brevetto europeo del 5 ottobre 1973, ratificata con
legge 26 maggio 1978, n. 260 e delle norme di attuazione dello stesso.
Art. 56.
Diritti conferiti dal brevetto europeo
1. Il brevetto europeo rilasciato per l'Italia conferisce gli stessi diritti ed
e' sottoposto allo stesso regime dei brevetti italiani a decorrere dalla data in
cui e' pubblicata nel Bollettino europeo dei brevetti la menzione della
concessione del brevetto. Qualora a seguito della procedura di opposizione esso
sia mantenuto in forma modificata, i limiti della protezione stabiliti con la
concessione e mantenuti sono confermati a decorrere dalla data in cui e'
pubblicata la menzione della decisione concernente l'opposizione.
2. Le contraffazioni sono valutate in conformita' alla legislazione italiana in
materia.
3. Il titolare deve fornire all'Ufficio italiano brevetti e marchi una
traduzione in lingua italiana del testo del brevetto concesso dall'Ufficio
europeo nonche' del testo del brevetto mantenuto in forma modificata a seguito
della procedura di opposizione.
4. La traduzione, dichiarata perfettamente conforme al testo originale dal
titolare del brevetto ovvero dal suo mandatario, deve essere depositata entro
tre mesi dalla data di ciascuna delle pubblicazioni di cui al comma 1.
5. In caso di inosservanza alle disposizioni di cui ai commi 3 e 4, il brevetto
europeo e' considerato, fin dall'origine, senza effetto in Italia.
Art. 57.
Testo della domanda o del brevetto europeo che fa fede
1. Il testo della domanda di brevetto europeo o del brevetto europeo, redatto
nella lingua di procedura davanti l'Ufficio europeo dei brevetti, fa fede per
quanto concerne l'estensione della protezione, salvo il disposto dell'articolo
70, paragrafo 2, della Convenzione sul brevetto europeo del 5 ottobre 1973,
ratificata con legge 26 maggio 1978, n. 260.
2. Tuttavia la traduzione in lingua italiana degli atti relativi al deposito
della domanda ed alla concessione del brevetto europeo e' considerata facente
fede nel territorio dello Stato, qualora conferisca una protezione meno estesa
di quella conferita dal testo redatto nella lingua di procedura dell'Ufficio
europeo dei brevetti.
3. La disposizione di cui al comma 2 non si applica nel caso di azione di
nullita'.
4. Una traduzione rettificata puo' essere presentata, in qualsiasi momento, dal
titolare della domanda o del brevetto; essa esplica i suoi effetti solo dopo che
sia stata resa accessibile al pubblico presso l'Ufficio italiano brevetti e
marchi ovvero notificata al presunto contraffattore.
5. Chiunque, in buona fede, abbia cominciato ad attuare in Italia un'invezione
ovvero abbia fatto effettivi preparativi a questo scopo senza che detta
attuazione costituisca contraffazione della domanda o del brevetto nel testo
della traduzione inizialmente presentata, puo' proseguire a titolo gratuito lo
sfruttamento dell'invenzione nella sua azienda o per i bisogni di essa anche
dopo che la traduzione rettificata ha preso effetto.
Art. 58.
Trasformazione della domanda di brevetto europeo
1. La domanda di brevetto europeo, nella quale sia stata designata l'italia,
puo' essere trasformata in domanda di brevetto italiano per invenzione
industriale:
a) nei casi previsti dall'articolo 135, paragrafo 1, lettera a), della
Convenzione sul brevetto europeo del 5 ottobre 1973, ratificata con legge 26
maggio 1978, n. 260;
b) in caso di inosservanza del termine di cui all'articolo 14, paragrafo 2,
della Convenzione sul brevetto europeo, quando la domanda sia stata
originariamente depositata in lingua italiana.
2. E' consentita la trasformazione in domanda nazionale per modello di utilita'
di una domanda di brevetto europeo respinta, ritirata o considerata ritirata o
del brevetto europeo revocato il cui oggetto abbia i requisiti di
brevettabilita', previsti dalla legislazione italiana per i modelli di utilita'.
3. A coloro che richiedano la trasformazione di cui al comma 1 e' consentito
chiedere contemporaneamente l'eventuale trasformazione in domanda di modello di
utilita' ai sensi dell'articolo 84.
4. Se una regolare richiesta di trasformazione ai sensi dei commi 1, 2 e 3 e'
stata trasmessa all'Ufficio italiano brevetti e marchi, la domanda di brevetto
e' considerata come depositata in Italia alla stessa data di deposito della
domanda di brevetto europeo; gli atti annessi a detta domanda che sono stati
presentati all'Ufficio europeo dei brevetti sono considerati come depositati in
Italia alla stessa data.
Art. 59.
Preminenza del brevetto europeo in caso di cumulo delle protezioni
1. Qualora, per la medesima invenzione un brevetto italiano ed un brevetto
europeo valido in Italia siano stati concessi allo stesso inventore o al suo
avente causa con la medesima data di deposito o di priorita', il brevetto
italiano, nella misura in cui esso tutela la stessa invenzione del brevetto
europeo, cessa di produrre i suoi effetti alla data in cui:
a) il termine per promuovere l'opposizione al brevetto europeo e' scaduto senza
che sia stata fatta opposizione;
b) la procedura di opposizione si e' definitivamente conclusa con il
mantenimento in vigore del brevetto europeo;
c) il brevetto italiano e' stato rilasciato, se tale data e' posteriore a quella
di cui alle lettere a) o b).
2. Le disposizioni del comma 1 rimangono valide anche se, successivamente, il
brevetto europeo venga annullato o decada.
3. Alla scadenza dei termini di cui al comma 1, colui che ha promosso un azione
a tutela del brevetto italiano puo' chiederne la conversione nella
corrispondente azione a tutela del brevetto europeo, fatti salvi i diritti che
scaturiscono dal brevetto italiano per il periodo anteriore.
Art. 60.
Durata
1. Il brevetto per invenzione industriale dura venti anni a decorrere dalla data
di deposito della domanda e non puo' essere rinnovato, ne' puo' esserne
prorogata la durata.
Art. 61.
Certificato complementare
1. Ai certificati complementari di protezione concessi ai sensi della legge 19
ottobre 1991, n. 349, si applica il regime giuridico, con gli stessi diritti
esclusivi ed obblighi, del brevetto. Il certificato complementare di protezione
produce gli stessi effetti del brevetto al quale si riferisce limitatamente alla
parte o alle parti di esso relative al medicamento oggetto dell'autorizzazione
all'immissione in commercio.
2. Gli effetti del certificato complementare di protezione, decorrono dal
momento in cui il brevetto perviene al termine della sua durata legale e si
estendono per una durata pari al periodo intercorso tra la data del deposito
della domanda di brevetto e la data del decreto con cui viene concessa la prima
autorizzazione all'immissione in commercio del medicamento.
3. La durata del certificato complementare di protezione, non puo' in ogni caso
essere superiore a diciotto anni a decorrere dalla data in cui il brevetto
perviene al termine della sua durata legale.
4. Al fine di adeguare progressivamente la durata della copertura brevettuale
complementare a quella prevista dalla normativa comunitaria, le disposizioni di
cui alla legge 19 ottobre 1991, n. 349, ed al regolamento CEE n. 1768/1992 del
Consiglio del 18 giugno 1992, trovano attuazione attraverso una riduzione della
protezione complementare pari a sei mesi per ogni anno solare, a decorrere dal
1° gennaio 2004, fino al completo allineamento alla normativa europea.
5. Le aziende che intendono produrre specialita' farmaceutiche al di fuori della
copertura brevettuale possono avviare la procedura di registrazione del prodotto
contenente il principio attivo in anticipo di un anno rispetto alla scadenza
della copertura brevettale complementare del principio attivo.
Art. 62.
Diritto morale
1. Il diritto di essere riconosciuto autore dell'invenzione puo' essere fatto
valere dall'inventore e, dopo la sua morte, dal coniuge e dai discendenti fino
al secondo grado; in loro mancanza o dopo la loro morte, dai genitori e dagli
altri ascendenti ed in mancanza, o dopo la morte anche di questi, dai parenti
fino al quarto grado incluso.
Art. 63.
Diritti patrimoniali
1. I diritti nascenti dalle invenzioni industriali, tranne il diritto di essere
riconosciuto autore, sono alienabili e trasmissibili.
2. Il diritto al brevetto per invenzione industriale spetta all'autore
dell'invenzione e ai suoi aventi causa.
Art. 64.
Invenzioni dei dipendenti
1. Quando l'invenzione industriale e' fatta nell'esecuzione o nell'adempimento
di un contratto o di un rapporto di lavoro o d'impiego, in cui l'attivita'
inventiva e' prevista come oggetto del contratto o del rapporto e a tale scopo
retribuita, i diritti derivanti dall'invenzione stessa appartengono al datore di
lavoro, salvo il diritto spettante all'inventore di esserne riconosciuto autore.
2. Se non e' prevista e stabilita una retribuzione, in compenso dell'attivita'
inventiva, e l'invenzione e' fatta nell'esecuzione o nell'adempimento di un
contratto o di un rapporto di lavoro o di impiego, i diritti derivanti
dall'invenzione appartengono al datore di lavoro, ma all'inventore, salvo sempre
il diritto di essere riconosciuto autore, spetta, qualora il datore di lavoro
ottenga il brevetto, un equo premio per la determinazione del quale si terra'
conto dell'importanza della protezione conferita all'invenzione dal brevetto,
delle mansioni svolte e della retribuzione percepita dall'inventore, nonche' del
contributo che questi ha ricevuto dall'organizzazione del datore di lavoro.
3. Qualora non ricorrano le condizioni previste nei commi 1 e 2 e si tratti di
invenzione industriale che rientri nel campo di attivita' del datore di lavoro,
quest'ultimo ha il diritto di opzione per l'uso, esclusivo o non esclusivo
dell'invenzione o per l'acquisto del brevetto, nonche' per la facolta' di
chiedere od acquistare, per la medesima invenzione, brevetti all'estero verso
corresponsione del canone del prezzo, da fissarsi con deduzione di una somma
corrispondente agli aiuti che l'inventore abbia comunque ricevuti dal datore di
lavoro per pervenire all'invenzione. Il datore di lavoro potra' esercitare il
diritto di opzione entro tre mesi dalla data di ricevimento della comunicazione
dell'avvenuto deposito della domanda di brevetto. I rapporti costituiti con
l'esercizio dell'opzione si risolvono di diritto, ove non venga integralmente
pagato alla scadenza il corrispettivo dovuto.
4. Ferma la competenza del giudice ordinario relativa all'accertamento della
sussistenza del diritto all'equo premio, al canone o al prezzo, se non si
raggiunga l'accordo circa l'ammontare degli stessi, anche se l'inventore e' un
dipendente di amminisirazione statale, alla determinazione dell'ammontare
provvede un collegio di arbitratori, composto di tre membri, nominati uno da
ciascuna delle parti ed il terzo nominato dai primi due, o, in caso di
disaccordo, dal Presidente della sezione specializzata del Tribunale competente
dove il prestatore d'opera esercita abitualmente le sue mansioni. Si applicano
in quanto compatibili le norme degli articoli 806, e seguenti, del codice di
procedura civile.
5. Il collegio degli arbitratori puo' essere adito anche in pendenza del
giudizio di accertamento della sussistenza del diritto all'equo premio, al
canone o al prezzo, ma, in tal caso, l'esecutivita' della sua decisione e'
subordinata a quella della sentenza sull'accertamento del diritto. Il collegio
degli arbitratori deve procedere con equo apprezzamento. Se la determinazione e'
manifestamente iniqua od erronea la determinazione e' fatta dal giudice.
6. Agli effetti dei commi 1, 2 e 3, si considera fatta durante l'esecuzione del
contratto o del rapporto di lavoro o d'impiego l'invenzione industriale per la
quale sia chiesto il brevetto entro un anno da quando l'inventore ha lasciato
l'azienda privata o l'amministrazione pubblica nel cui campo di attivita'
l'invenzione rientra.
Art. 65.
Invenzioni dei ricercatori delle universita' e degli enti pubblici di ricerca
1. In deroga all'articolo 64, quando il rapporto di lavoro intercorre con un
universita' o con una pubblica amministrazione avente tra i suoi scopi
istituzionali finalita' di ricerca, il ricercatore e' titolare esclusivo dei
diritti derivanti dall'invenzione brevettabile di cui e' autore. In caso di piu'
autori, dipendenti delle universita', delle pubbliche amministrazioni predette
ovvero di altre pubbliche amministrazioni, i diritti derivanti dall'invenzione
appartengono a tutti in parti uguali, salvo diversa pattuizione. L'inventore
presenta la domanda di brevetto e ne da' comunicazione all'amministrazione.
2. Le Universita' e le pubbliche amministrazioni, nell'ambito della loro
autonomia, stabiliscono l'importo massimo del canone, relativo a licenze a terzi
per l'uso dell'invenzione, spettante alla stessa universita' o alla pubblica
amministrazione ovvero a privati finanziatori della ricerca, nonche' ogni
ulteriore aspetto dei rapporti reciproci.
3. In ogni caso, l'inventore ha diritto a non meno del cinquanta per cento dei
proventi o dei canoni di sfruttamento dell'invenzione. Nel caso in cui le
universita' o le amministrazioni pubbliche non provvedano alle determinazioni di
cui al comma 2, alle stesse compete il trenta per cento dei proventi o canoni.
4. Trascorsi cinque anni dalla data di rilascio del brevetto, qualora
l'inventore o i suoi aventi causa non ne abbiano iniziato lo sfruttamento
industriale, a meno che cio' non derivi da cause indipendenti dalla loro
volonta', la pubblica amministrazione di cui l'inventore era dipendente al
momento dell'invenzione acquisisce automaticamente un diritto gratuito, non
esclusivo, di sfruttare l'invenzione e i diritti patrimoniali ad essa connessi o
di farli sfruttare da terzi, salvo il diritto spettante all'inventore di esserne
riconosciuto autore.
5. Le disposizioni del presente articolo non si applicano nelle ipotesi di
ricerche finanziate, in tutto o in parte, da soggetti privati ovvero realizzate
nell'ambito di specifici progetti di ricerca finanziati da soggetti pubblici
diversi dall'universita', ente o amministrazione di appartenenza del
ricercatore.
Art. 66.
Diritto di brevetto
1. I diritti di brevetto per invenzione industriale consistono nella facolta'
esclusiva di attuare l'invenzione e di trarne profitto nel territorio dello
Stato, entro i limiti ed alle condizioni previste dal presente codice.
2. In particolare, il brevetto conferisce al titolare i seguenti diritti
esclusivi:
a) se oggetto del brevetto e' un prodotto, il diritto di vietare ai terzi, salvo
consenso del titolare, di produrre, usare, mettere in commercio, vendere o
importare a tali fini il prodotto in questione;
b) se oggetto del brevetto e' un procedimento, il diritto di vietare ai terzi,
salvo consenso del titolare, di applicare il procedimento, nonche' di usare,
mettere in commercio, vendere o importare a tali fini il prodotto direttamente
ottenuto con il procedimento in questione.
Art. 67.
Brevetto di procedimento
1. Nel caso di brevetto di procedimento, ogni prodotto identico a quello
ottenuto mediante il procedimento brevettato si presume ottenuto, salvo prova
contraria, mediante tale procedimento, alternativamente:
a) se il prodotto ottenuto mediante il procedimento e' nuovo;
b) se risulta una sostanziale probabilita' che il prodotto identico sia stato
fabbricato mediante il procedimento e se il titolare del brevetto non e'
riuscito attraverso ragionevoli sforzi a determinare il procedimento
effettivamente attuato.
2. Ai fini della prova contraria, deve tenersi conto del legittimo interesse del
convenuto in contraffazione alla protezione dei suoi segreti di fabbricazione e
commerciali.
3. Quando il titolare di un brevetto concernente un nuovo metodo o processo
industriale somministra ad altri i mezzi univocamente destinati ad attuare
l'oggetto del brevetto, si presume che abbia anche dato licenza di fare uso di
tale metodo o processo, purche' non esistano patti contrari.
Art. 68.
Limitazioni del diritto di brevetto
1. La facolta' esclusiva attribuita dal diritto di brevetto non si estende,
quale che sia l'oggetto dell'invenzione:
a) agli atti compiuti in ambito privato ed a fini non commerciali, ovvero in via
sperimentale ancorche' diretti all'ottenimento, anche in paesi esteri, di
un'autorizzazione all'immissione in commercio di un farmaco ed ai conseguenti
adempimenti pratici ivi compresi la preparazione e l'utilizzazione delle materie
prime farmacologicamente attive a cio' strettamente necessarie;
b) alla preparazione estemporanea, e per unita', di medicinali nelle farmacie su
ricetta medica ed ai medicinali cosi' preparati, purche' non si utilizzino
principi attivi realizzati industrialmente.
2. Il brevetto per invenzione industriale, la cui attuazione implichi quella di
invenzioni protette da precedenti brevetti per invenzioni industriali ancora in
vigore, non puo' essere attuato, ne' utilizzato, senza il consenso dei titolari
di questi ultimi.
3. Chiunque, nel corso dei dodici mesi anteriori alla data di deposito della
domanda di brevetto o alla data di priorita', abbia fatto uso nella propria
azienda dell'invenzione puo' continuare ad usarne nei limiti del preuso. Tale
facolta' e' trasferibile soltanto insieme all'azienda in cui l'invenzione viene
utilizzata. La prova del preuso e della sua estensione e' a carico del
preutente.
Art. 69.
Onere di attuazione
1. L'invenzione industriale che costituisce oggetto di brevetto deve essere
attuata nel territorio dello Stato in misura tale da non risultare in grave
sproporzione con i bisogni del Paese.
2. Le invenzioni riguardanti oggetti che per la prima volta figurano in una
esposizione ufficiale o ufficialmente riconosciuta, tenuta nel territorio dello
Stato, si considerano attuate da quando gli oggetti vi sono introdotti fino alla
chiusura della medesima, purche' siano stati esposti almeno per dieci giorni o,
in caso di esposizione di piu' breve durata, per tutto il periodo di essa.
3. L'introduzione o la vendita nel territorio dello Stato di oggetti prodotti in
Stati diversi da quelli membri della Unione europea o dello Spazio economico
europeo ovvero da quelli membri dell'Organizzazione mondiale del commercio non
costituisce attuazione dell'invenzione.
Art. 70.
Licenza obbligatoria per mancata attuazione
1. Trascorsi tre anni dalla data di rilascio del brevetto o quattro anni dalla
data di deposito della domanda se questo termine scade successivamente al
precedente, qualora il titolare del brevetto o il suo avente causa, direttamente
o a mezzo di uno o piu' licenziatari, non abbia attuato l'invenzione brevettata,
producendo nel territorio dello Stato o importando oggetti prodotti in uno Stato
membro della Unione europea o dello Spazio economico europeo ovvero in uno Stato
membro dell'Organizzazione mondiale del commercio, ovvero l'abbia attuata in
misura tale da risultare in grave sproporzione con i bisogni del Paese, puo'
essere concessa licenza obbligatoria per l'uso non esclusivo dell'invenzione
medesima, a favore di ogni interessato che ne faccia richiesta.
2. La licenza obbligatoria di cui al comma 1 puo' ugualmente venire concessa,
qualora l'attuazione dell'invenzione sia stata, per oltre tre anni, sospesa o
ridotta in misura tale da risultare in grave sproporzione con i bisogni del
Paese.
3. La licenza obbligatoria non viene concessa se la mancata o insufficiente
attuazione e' dovuta a cause indipendenti dalla volonta' del titolare del
brevetto o del suo avente causa. Non sono comprese fra tali cause la mancanza di
mezzi finanziari e, qualora il prodotto stesso sia diffuso all'estero, la
mancanza di richiesta nel mercato interno del prodotto brevettato od ottenuto
con il procedimento brevettato.
4. La concessione della licenza obbligatoria non esonera il titolare del
brevetto o il suo avente causa dall'onere di attuare l'invenzione. Il brevetto
decade, qualora l'invenzione non sia stata attuata entro due anni dalla data di
concessione della prima licenza obbligatoria o lo sia stata in misura tale da
risultare in grave sproporzione con i bisogni del Paese.
Art. 71.
Brevetto dipendente
1. Puo' essere concessa licenza obbligatoria se l'invenzione protetta dal
brevetto non possa essere utilizzata senza pregiudizio dei diritti relativi ad
un brevetto concesso in base a domanda precedente. In tale caso, la licenza puo'
essere concessa al titolare del brevetto posteriore nella misura necessaria a
sfruttare l'invenzione, purche' questa rappresenti, rispetto all'oggetto del
precedente brevetto, un importante progresso tecnico di considerevole rilevanza
economica.
2. La licenza cosi' ottenuta non e' cedibile se non unitamente al brevetto
sull'invenzione dipendente. Il titolare del brevetto sull'invenzione principale
ha diritto, a sua volta, alla concessione di una licenza obbligatoria a
condizioni ragionevoli sul brevetto dell'invenzione dipendente.
Art. 72.
Disposizioni comuni
1. Chiunque domandi la concessione di una licenza obbligatoria ai sensi degli
articoli 70 e 71, deve provare di essersi preventivamente rivolto al titolare
del brevetto e di non avere potuto ottenere da questi una licenza contrattuale
ad eque condizioni.
2. La licenza obbligatoria puo' essere concessa soltanto contro corresponsione,
da parte del licenziatario ed a favore del titolare del brevetto o dei suoi
aventi causa, di un equo compenso e purche' il richiedente la licenza fornisca
le necessarie garanzie in ordine ad una soddisfacente attuazione dell'invenzione
a norma delle condizioni fissate nella licenza medesima.
3. La licenza obbligatoria non puo' essere concessa quando risulti che il
richiedente abbia contraffatto il brevetto, a meno che non dimostri la sua buona
fede.
4. La licenza obbligatoria puo' essere concessa per uno sfruttamento
dell'invenzione diretto prevalentemente all'approvvigionamento del mercato
interno.
5. La licenza obbligatoria e' concessa per durata non superiore alla rimanente
durata del brevetto e, salvo che vi sia il consenso del titolare del brevetto o
del suo avente causa, puo' essere trasferita soltanto con l'azienda del
licenziatario o con il ramo particolare di questa nel quale la licenza stessa
viene utilizzata.
6. La concessione della licenza obbligatoria non pregiudica l'esercizio, anche
da parte del licenziatario, dell'azione giudiziaria circa la validita' del
brevetto o l'estensione dei diritti che ne derivano.
7. Nel decreto di concessione della licenza vengono determinati l'ambito la
durata, le modalita' per l'attuazione, le garanzie e le altre condizioni alle
quali e' subordinata la concessione in relazione allo scopo della stessa, la
misura e le modalita' di pagamento del compenso. In caso di opposizione, la
misura e le modalita' di pagamento del compenso sono determinate a norma
dell'articolo 80.
8. Le condizioni della licenza possono, con decreto del Ministero delle
attivita' produttive, essere variate su richiesta di ognuna delle parti
interessate, qualora sussistano validi motivi al riguardo.
9. Per la modificazione del compenso si applica l'articolo 80.
10. Nel caso in cui il titolare del brevetto per il quale sia stata concessa
licenza obbligatoria o il suo avente causa conceda a terzi l'uso del brevetto
medesimo a condizioni piu' vantaggiose di quelle stabilite per la licenza
obbligatoria, le condizioni stesse sono estese alla licenza obbligatoria, su
istanza del licenziatario.
Art. 73.
Revoca della licenza obbligatoria
1. La licenza obbligatoria e' revocata con decreto del Ministero delle attivita'
produttive, qualora non risultino adempiute le condizioni stabilite per
l'attuazione dell'invenzione oppure qualora il titolare della licenza non abbia
provveduto al pagamento del compenso nella misura e con le modalita' prescritte.
2. La licenza obbligatoria e' altresi' revocata con decreto del Ministero delle
attivita' produttive se e quando le circostanze che hanno determinato la
concessione cessino di esistere ed e' improbabile che tornino a verificarsi
oppure su istanza concorde delle parti.
3. La revoca puo' essere richiesta dal titolare del brevetto con istanza
presentata all'Ufficio italiano brevetti e marchi, che ne da' pronta notizia
mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento al titolare della
licenza obbligatoria, il quale, entro sessanta giorni dalla data di ricevimento
della raccomandata, puo' opporsi motivatamente alla revoca, con istanza
presentata all'Ufficio italiano brevetti e marchi. Si applicano le disposizioni
dell'articolo 199, commi 3, 4, 5, 6 e 7.
4. In caso di revoca, colui che aveva ottenuto la licenza puo' attuare
l'invenzione alle stesse condizioni, nei limiti del preuso o in quelli che
risultano da preparativi seri ed effettivi.
Art. 74.
Invenzioni militari
1. Le disposizioni relative alla concessione di licenza
obbligatoria per mancata o insufficiente attuazione delle invenzioni, oppure su
brevetto dipendente, non si applicano alle invenzioni brevettate appartenenti
all'amministrazione militare o a quelle sottoposte dall'amministrazione militare
al vincolo del segreto.
Art. 75.
Decadenza per mancato pagamento dei diritti
1. Il brevetto per invenzione decade per mancato pagamento entro sei mesi dalla
data di scadenza del diritto annuale dovuto, subordinatamente all'osservanza
delle disposizioni dei commi 2, 3 e 4.
2. Trascorso il mese di scadenza del diritto annuale e trascorsi altresi'
inutilmente i successivi sei mesi nei quali il pagamento e' ammesso con
l'applicazione di un diritto di mora, e comunque scaduto il termine utile per il
pagamento del diritto, l'Ufficio italiano brevetti e marchi notifica
all'interessato, con comunicazione raccomandata, che non risulta effettuato nel
termine prescritto il pagamento del diritto dovuto. L'Ufficio italiano brevetti
e marchi, dopo trenta giorni dalla data di comunicazione anzidetta, da' atto nel
registro dei brevetti, con apposita annotazione, della avvenuta decadenza del
brevetto per mancato pagamento del diritto annuale, pubblicando poi nel
Bollettino ufficiale la notizia della decadenza stessa.
3. Il titolare del brevetto, ove provi di avere tempestivamente effettuato il
pagamento, puo' chiedere, con ricorso alla Commissione dei ricorsi, entro sei
mesi dalla data di pubblicazione del Bollettino ufficiale, l'annullamento della
anzidetta annotazione di decadenza e la rettifica della pubblicazione. La
Commissione procede, udita la parte interessata o i suoi incaricati e tenute
presenti le loro eventuali osservazioni scritte. Tanto della presentazione del
ricorso, quanto del dispositivo della sentenza, deve essere presa nota nel
registro dei brevetti e pubblicata notizia nel Bollettino ufficiale.
4. Intervenuta la pubblicazione di cui al comma 2 e trascorsi sei mesi dalla
data di tale pubblicazione, ovvero se il ricorso sia stato respinto, il brevetto
si intende decaduto nei confronti di chiunque dal compimento dell'ultimo anno
per il quale sia stato pagato utilmente il diritto.
Art. 76.
Nullita'
1. Il brevetto e' nullo:
a) se l'invenzione non e' brevettabile ai sensi degli articoli 45, 46, 48, 49, e
50;
b) se, ai sensi dell'articolo 51, l'invenzione non e' descritta in modo
sufficientemente chiaro e completo da consentire a persona esperta di attuarla;
c) se l'oggetto del brevetto si estende oltre il contenuto della domanda
iniziale;
d) se il titolare del brevetto non aveva diritto di ottenerlo e l'avente diritto
non si sia valso delle facolta' accordategli dall'articolo 118.
2. Se le cause di nullita' colpiscono solo parzialmente il brevetto, la relativa
sentenza di nullita' parziale comporta una corrispondente limitazione del
brevetto stesso.
3. Il brevetto nullo puo' produrre gli effetti di un diverso brevetto del quale
contenga i requisiti di validita' e che sarebbe stato voluto dal richiedente,
qualora questi ne avesse conosciuto la nullita'. La domanda di conversione puo'
essere proposta in ogni stato e grado del giudizio. La sentenza che accerta i
requisiti per la validita' dei diverso brevetto dispone la conversione del
brevetto nullo. Il titolare del brevetto convertito, entro sei mesi dal
passaggio in giudicato della sentenza di conversione, presenta domanda di
correzione del testo del brevetto. L'Ufficio, verificata la corrispondenza del
testo alla sentenza, lo rende accessibile al pubblico.
4. Qualora la conversione comporti il prolungamento della durata originaria del
brevetto nullo, i licenziatari e coloro che in vista della prossima scadenza
avevano compiuto investimenti seri ed effettivi per utilizzare l'oggetto del
brevetto hanno diritto di ottenere licenza obbligatoria e gratuita non esclusiva
per il periodo di maggior durata.
5. Il brevetto europeo puo' essere dichiarato nullo per l'Italia ai sensi del
presente articolo ed, altresi', quando la protezione conferita dal brevetto e'
stata estesa.
Art. 77.
Effetti della nullita'
1. La declaratoria di nullita' del brevetto ha effetto retroattivo, ma non
pregiudica:
a) gli atti di esecuzione di sentenze di contraffazione passate in giudicato
gia' compiuti;
b) i contratti aventi ad oggetto l'invenzione conclusi anteriormente al
passaggio in giudicato della sentenza che ha dichiarato la nullita' nella misura
in cui siano gia' stati eseguiti. In questo caso, tuttavia, il giudice, tenuto
conto delle circostanze, puo' accordare un equo rimborso di importi gia' versati
in esecuzione del contratto;
c) i pagamenti gia' effettuati ai sensi degli articoli 64 e 65, a titolo di equo
premio, canone o prezzo.
Art. 78.
Rinuncia
1. Il titolare puo' rinunciare al brevetto con atto ricevuto dall'Ufficio
italiano brevetti e marchi, da annotare sul registro dei brevetti.
2. Qualora in relazione al brevetto siano trascritti atti o sentenze che
attribuiscano o accertino diritti patrimoniali di terzi sul brevetto ovvero
domande giudiziali con le quali si chiede l'attribuzione o l'accertamento di
tali diritti, la rinuncia e' senza effetto se non accompagnata dal consenso
scritto dei terzi medesimi.
Art. 79.
Limitazione
1. Il brevetto puo' essere limitato su istanza del titolare, alla quale devono
unirsi la descrizione, le rivendicazioni e i disegni modificati.
2. Ove l'Ufficio italiano brevetti e marchi accolga l'istanza, il richiedente
dovra' provvedere a versare nuovamente la tassa per la pubblicazione a stampa
della descrizione e dei disegni, qualora si fosse gia' provveduto alla stampa
del brevetto originariamente concesso.
3. L'istanza di limitazione non puo' essere accolta se e' pendente un giudizio
di nullita' del brevetto e finche' non sia passata in giudicato la relativa
sentenza. Neppure puo' essere accolta in mancanza del consenso dei terzi che
abbiano trascritto atti o sentenze che attribuiscano o accertino diritti
patrimoniali o domande giudiziali con le quali si chiede l'attribuzione o
l'accertamento di tali diritti.
4. L'Ufficio italiano brevetti e marchi pubblica sul Bollettino la notizia della
limitazione del brevetto.
Art. 80
Licenza di diritto
1. Il richiedente o il titolare del brevetto nella domanda o con istanza anche
del mandatario che per-venga all'Ufficio italiano brevetti e marchi, se non e'
trascritta licenza esclusiva, puo' offrire al pubblico licenza per l'uso non
esclusivo dell'invenzione.
2. Gli effetti della licenza decorrono dalla notificazione al titolare
dell'accettazione dell'offerta, anche se non e' accettato il compenso.
3. In quest'ultimo caso alla determinazione della misura e delle modalita' di
pagamento del compenso provvede un collegio di arbitratori, composto di tre
membri, nominati uno da ciascuno delle parti ed il terzo nominato dai primi due
o, in caso di disaccordo, dal presidente della commissione dei ricorsi. Il
collegio degli arbitratori deve procedere con equo apprezzamento. Se la
determinazione e' manifestamente iniqua od erronea oppure se una delle parti
rifiuta di nominare il proprio arbitratore, la determinazione e' fatta dal
giudice.
4. Il compenso puo' essere modificato negli stessi modi prescritti nella
determinazione di quello originario, qualora si siano prodotti o rivelati fatti
che fanno apparire manifestamente inadeguato il compenso gia' fissato.
5. Il richiedente o titolare del brevetto che abbia offerto al pubblico licenza
sul brevetto ha diritto alla riduzione alla meta' dei diritti annuali.
6. La riduzione di cui al comma e' concessa dall'Ufficio italiano brevetti e
marchi. La dichiarazione di offerta viene annotata nel registro dei brevetti,
pubblicata nel Bollettino e gli effetti di essa perdurano finche' non e'
revocata.
Art. 81.
Licenza volontaria sui principi attivi mediata dal Ministro
1. E' consentito a soggetti terzi che intendano produrre per l'esportazione
principi attivi coperti da certificati complementari di protezione concessi ai
sensi della legge 19 ottobre 1991, n. 349, di avviare con i titolari dei
certificati suddetti, presso il Ministero delle attivita' produttive, una
procedura per il rilascio di licenze volontarie non esclusive a titolo oneroso
nel rispetto della legislazione vigente in materia.
2. Le licenze di cui al comma 1 sono comunque valide unicamente per
l'esportazione verso Paesi nei quali la protezione brevettuale e del
certificato complementare di protezione non esiste, e' scaduta ovvero nei quali
l'esportazione del principio attivo non costituisce contraffazione del relativo
brevetto, in conformita' alle normative vigenti nei Paesi di destinazione.
3. La licenza cessa di avere effetto allo scadere del certificato complementare
a cui fa riferimento.
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